Giardino di Ninfa

    Giardino di Ninfa. Il ‘Giardino di Ninfa si trova a Cisterna di Latina, in provincia di Latina, tra i comuni di Norma e Sermoneta ed è stato dichiarato Monumento Naturale dalla Regione Lazio nel 2000 al fine di tutelare il giardino storico di fama Internazionale. Per molti è considerato uno tra i più bei giardini italiani e forse il più bello e romantico in assoluto.   

Il nome Ninfa deriva da un tempio di epoca romana costruito nei pressi dell’attuale giardino e dedicato alle divinità delle acque sorgive. Dall’XI secolo Ninfa assunse il ruolo di città e fu governata da varie famiglie nobiliari come i Tuscolo, i Frangipane, sotto i quali fiorì l’architettura cittadina e crebbe l’importanza economica e politica di Ninfa: nel 1159 il cardinale Rolando Bandinelli fu incoronato pontefice Alessandro III nella chiesa di Santa Maria Maggiore, i ruderi della quale sono ancora oggi visibili. Successivamente i Conti, la famiglia Colonna ed infine i Caetani. Nel 1298 Benedetto Caetani, noto come Papa Bonifacio VIII, acquistò Ninfa ed altri territori limitrofi per suo nipote Pietro II Caetani, segnando l’inizio della presenza dei Caetani nel territorio pontino e lepino. Nel 1382 in seguito ai saccheggi delle truppe sostenitrici dell’antipapa la città fu distrutta e anche per la presenza della malaria non fù più ricostruita.

Oggi rimangono i ruderi di cinque chiese i cui affreschi furono distaccati nel 1971 per essere conservati nel ‘Castello Caetani’ di Sermoneta: san Giovanni, san Biagio, san Pietro fuori le mura, san Salvatore e santa Maria Maggiore.
Marguerite Chapin, moglie di Roffredo Caetani, introdusse nuove specie di arbusti e rose, ma soprattutto, negli anni Trenta del Novecento, aprì le porte del giardino al circolo di letterati ed artisti legato alle riviste letterarie da lei fondate, “Commerce” e “Botteghe Oscure”.

L’ultima erede e giardiniera fu Lelia nata a Parigi nel 1913, figlia di Roffredo Caetani. Donna sensibile e delicata, curò il giardino come un grande quadro, essendo lei una pittrice, accostando colori e assecondando il naturale sviluppo delle piante, senza forzature, ed evitando l’uso di sostanze inquinanti. Insieme alla madre Marguerite, introdusse numerose magnolie, prunus, rose rampicanti, e realizzò il rock garden, chiamato anche “colletto”. Nella creazione di questo giardino forse si è ispirata al famoso ninfeo di Monet a Giverny in quanto le similitudini che si riscontrano sono davvero tante. Donna Lelia istituì la Fondazione Roffredo Caetani nel 1972, cinque anni prima della sua morte, al fine di tutelare la memoria del Casato Caetani, e di preservare il giardino di Ninfa e il castello di Sermoneta.

Una presentazione di Ninfa da parte del Direttore della Fondazione Caetani Lauro Marchetti può essere visionata nel link: ‘I giardini di Ninfa’.   

Una visita dell’Oasi di Ninfa e del percorso che si snoda tra ruderi e piante meravigliose con sottotitoli in inglese può essere visionata nel link: ‘Most Beautiful Garden in Italy – A Walking Tour’